L'eterno rivale by Jane Gardam;

L'eterno rivale by Jane Gardam;

autore:Jane Gardam; [Gardam, Jane]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788838945403
editore: edigita
pubblicato: 2023-04-06T22:00:00+00:00


Capitolo quindici

«Sempre lì?».

Verso sera, il barista del bar principale dell’Adelphi, un locale vasto e buio, stava ancora lucidando bicchieri. Terry era in un angolo quasi invisibile ormai da ore, dietro il lato del bancone, su un gradino verniciato di nero poco più alto del pavimento, la valigia accanto a sé, aspettando lo squillo del telefono.

«Sicuro che verrà? L’ora del tè è già passata da un pezzo».

«Se l’ha detto il signor Smith...».

«Be’, ha detto che sarebbe venuto qualcuno a prenderti, non necessariamente lui. Un tizio che abita più vicino, anche se non poi tanto vicino. Nella zona del Lake District. Nessuno, nemmeno Dio in persona, potrebbe arrivare qui dal Teesside oggi. Le voci corrono. Non hanno ancora annunciato la notizia sui giornali o per radio. C’è stato un bombardamento che ha distrutto l’acciaieria. Il primo bombardamento serio da quelle parti. Qui ci abbiamo quasi fatto l’abitudine. Sarà meglio per te tenerti alla larga: arriveranno altre bombe. Non sei tu lo sciocco che non è salito su quella nave di lusso piena di ricconi partita per Shangri-La?».

Terry rimase seduto. «Potrei bere qualcosa? Qualcosa di forte».

«Ti darò una birra piccola».

«No. Voglio vodka. Sono mezzo russo».

«Avevo notato i tuoi capelli».

«A scuola ho raccolto soldi per la Russia, con il fondo della Croce Rossa “un penny la settimana”».

«Perché?».

«Sono comunista».

«Ossignore» commentò il barista. «Chiudi il becco. Ne hai ancora di strada da fare. Lascia perdere tuo padre. Salve. Buonasera. Sì, da questa parte. Sta arrivando qualcuno».

Era una falsa speranza. Terry restò seduto. «Noi non abbiamo mai conosciuto nessuno del Lake District» disse. «Dove si trova? Pensavo in Canada. Tipo il lago Erie, il Michigan e roba del genere».

«Dio, sei proprio ignorante. Dove sei vissuto fino adesso, Lenin? A Herringfleet? Tutte teste di stoccafisso, laggiù».

«Già. Può procurarmi un panino?».

«Qui non c’è nessuno per andartelo a prendere, e comunque non ci sarebbe niente da metterci dentro. Forse al posto di polizia, se non viene nessuno a cercarti».

«Aspetto ancora un po’» disse Terry. «Il signor Smith non si dimenticherà. Cos’è questo rumore?».

In lontananza, dall’atrio principale dell’albergo, si sentiva, sempre più vicina, una voce nitida, ritmata, dal peculiare accento meccanico. «Che sia ben chiaro. Fin dall’inizio. Grazie, sì». Un ometto camminava verso il bar dall’estremità opposta del lungo corridoio buio, parlando come se si stesse rivolgendo a un pubblico in ascolto. «E questo è il mio passeggero, direi».

«Se lei viene per conto di un certo signor Smith» replicò il barista.

«Infatti. Buon pomeriggio. Alzati, ragazzo. Stringimi la mano. Schiena dritta e sguardo franco. Bene. Bene. Il mio nome è Sir. Semplicemente Sir. Dirigo una scuola nel Lake District, dove un tempo il signor Smith è stato il mio vice. Chiamo Smith tutti i miei vice, ma lui si chiama davvero così. Un’ottima persona. Il mio istituto è una scuola preparatoria ai collegi privati, una prep school. È la mia Squadra. Temo che tu sia un po’ troppo cresciuto per la mia Squadra, ma vedremo quello che si può fare».

(«È comunista» intervenne il barman. «Dovremo discutere della faccenda» disse Sir).

«È un peccato che tu sia così grande, perché ritengo di poter fare molto per te.



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